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a un paio d'anni la parola Multiverse è sulla bocca di tutti. È la moda del momento e è esplosa improvvisamente coinvolgendo chiunque, come Facebook, come Twitter. A differenza di questi social, però, Multiverse non è alla portata di tutti e per questa ragione tutti lo vogliono. Si tratta di un MMORPG -cioè Massively Multiplayer Online Role-Playing Game, gioco di ruolo in rete multigiocatore di massa- nel quale migliaia di giocatori, effettuando il login e accedendo alla piattaforma online, possono interagire interpretando personaggi che si evolvono insieme al mondo che li circonda e in cui vivono. L'accesso al Multiverse è costoso, ragion per cui solo i più facoltosi possono acquistare un account, da rinnovare annualmente. Assieme alle credenziali per effettuare l'accesso -composte da nome utente e password- viene acquistata una capsula, delle dimensioni di un lettino abbronzante, nella quale immergersi durante il periodo di gioco. Il Multiverse, difatti, proietta la coscienza del giocatore all'interno del proprio mondo grazie alla capsula di immersione che, nel frattempo, attraverso dei sondini mantiene stabili le condizioni fisiche del gamer e rendendo possibile giocare anche per giorni consecutivi senza preoccuparsi di dormire o nutrirsi nella vita reale.
Multiverse subisce ogni giorno centinaia di attacchi hacker da parte di aspiranti giocatori o speculatori desiderosi di appropriarsi di account da rivendere e per questa ragione l'azienda è alla costante ricerca di programmatori in grado di rafforzare il sistema di sicurezza. La sede principale della Multiverse è a Verona, in Italia, in un palazzo fuori dal centro storico e affacciato sull'Adige, ma diversi dipendenti lavorano sparsi per il mondo da casa propria. Un colosso quotato in Borsa gestito in autonomia dal visionario quarantenne Ignazio Palmieri che rifiuta ogni proposta di acquisizione da parte delle multinazionali informatiche. Che sia Microsoft o Facebook, Palmieri rigetta ogni offerta milionaria, deciso a mantenere Multiverse lontano da ogni influenza. La linea etica della Multiverse è in mano a diversi esperti in materia che quotidianamente hanno a che fare con Codacons e associazioni familiari pronte a mettere in discussione la politica di gioco. Per garantire maggiore sicurezza all'interno del gioco, ogni account è legato a un documento d'identità e l'aspetto di ciascun avatar deve richiamare l'aspetto del giocatore che resta riconoscibile -vengono accettate leggere modifiche relative per la maggior parte a taglio di capelli, cicatrici, piercing e tatuaggi, forma fisica nel limite di 10 chilogrammi di massa muscolare o grassa, altezza nel limite di 10 centimetri. L'età tassativamente non può essere cambiata-.
Alla Multiverse lavorano figure di ogni genere: da esperti storici a chef, da programmatori a architetti. Ogni professionista contribuisce alla resa del videogioco che è il più verosimile possibile. Ma qual è l'ambientazione del Multiverse MMORPG? La storia si svolge in un mondo immaginario composto da due continenti principali, Westeros a occidente ed Essos a oriente, dove la civilizzazione è di tipo feudale e la magia e le creature leggendarie -come i draghi- sono esistite ma si reputa siano scomparse. In questo mondo si intersecano tre linee narrative principali: le lotte intestine tra casate nobiliari per l'ottenimento del trono di Westeros, il risveglio nel nord del reame di una razza di creature appartenenti alle leggende, e le peripezie dell'ultima erede della dinastia regnante di Westeros in esilio nel continente orientale per riottenere il trono. I giocatori potranno scegliere a quale casata affiliarsi e come legarsi agli avatar -personaggi già esistenti all'interno del gioco e atti a portare avanti la trama-. Gli avatar, per quanto simili a reali esseri umani, sono frutto di stringhe di codici e non hanno idea di quale sia la loro vera natura. Nessun avatar sa di essere parte di un videogioco, né di non essere reale. Una delle poche regole che i giocatori sono tenuti a rispettare nel Multiverse, pena il ban, è proprio quella di non rivelare a nessuno quale sia la verità. L'autenticità dell'esperienza immersiva è uno dei punti di forza del Multiverse, che è stato capace di fidelizzare una percentuale quasi perfetta di giocatori: una volta provato, pochissimi hanno cancellato il proprio account.
Nel linguaggio del Multiverse, Veglia è chiamato il periodo di pausa dal gioco -corrispondente alla vita reale- e Sonno è chiamata la fase di gioco, durante la quale il gamer si richiude nella capsula. Nel Sonno vigono poche regole, oltre a quella precedentemente citata: è fatto divieto menzionare o creare modificando il source code del gioco elementi tecnologici o culturali non attinenti all'ambientazione, è fatto divieto alterare la propria identità o scambiare le proprie credenziali di accesso con altri giocatori. È sconsigliato rivelare la propria identità a altri giocatori e organizzare nel Sonno incontri da consumarsi nella realtà. Tutto il resto è concesso. [leggi tutto
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