Il fuoco non ha più fumo quando è diventato fiamma

Mereen, Tempio delle Grazie - Kahlan & Alysanne

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    I suoi occhi non si erano ancora abituati del tutto alla calda luce del sole, nonostante le ombre di Asshai fossero da tempo nient'altro che un ricordo. Là, nella terra ove la luce non riusciva ad arrivare, dove persino le candele sembravano spegnersi da sole, l'aria che si respirava era assai diversa da quella presente a Mereen. Nella città schiavista, tuttavia, sebbene non vi fosse la stessa opprimente aria velenosa della terre delle ombre, aveva iniziato a diffondersi un tanfo di morte. Morte perchè la Madre dei Draghi aveva ucciso i Grandi padroni esponendo i loro cadaveri come trofei lungo la strada e i figli dell'Arpia avevano iniziato la loro vendetta. I cadaveri, dunque, non mancavano e nonostante gli Immacolati girassero per le strade e i draghi di Daenerys Targayren sorvolassero la città quotidianamente, non tutti si sentivano al sicuro. Alysanne, tuttavia, non condivideva i timori della popolazione, poichè lei era al di fuori di qualunque conflitto interno alle mura della città. No, lei perseguiva un bene superiore e il suo dio la avrebbe protetta fintanto che avesse avuto una missione da portare a termine. Ad Asshai aveva studiato gli antichi tomi che parlavano Azor Ahai, aveva letto le profezie legate alla cometa rossa che era apparsa nel cielo, ma ogni volta che aveva interrogato le fiamme chiedendo a R'hollr di rivelarle se il salvatore era davvero Deanerys Targayren, egli non aveva dato alcun segno. Nessun presagio che confermasse quella supposizione ma nemmeno qualcosa che la smentisse, ma Alysanne non se ne crucciava: le risposte sarebbero arrivate con il tempo. Nel mentre, lei si sarebbe avvicinata al regno della distruttrice di catene per cercare di capirlo in prima persona, mentre cercava di fare le volontà del Dio Rosso, accumulando conoscenza da mettere al suo servizio. Anche per quello si era recata a Mereen: doveva trovare un Visitatore del Buio che le svelasse le pratiche legate a quella magia opposta a quella dei R'hollr e ad essa strettamente collegata. Del resto, non esiste luce senza ombre. Ma ad Asshai, la terra dove la stregoneria non era un tabù e chiunque poteva praticarla, erano tutti gelosi dei loro segreti e i Visitatori del Buio non davano accesso alle aree più nascoste e oscure della città a coloro che non appartenevano alla loro setta. Lontano dal confine del mondo, tuttavia, Alysanne forse avrebbe potuto trovare qualche Sacerdote in grado di darle le risposte che cercava. Questo, quantomeno, aveva visto tra le fiamme.
    Percorrendo i vicoli stretti e claustrofobici della città, nei quali si sentiva più a suo agio che non nelle grandi strade, Alysanne si era lasciata alle spalle le mura della città, diretta al Tempio delle Grazie: conosceva poco del culto delle città ghiscari e voleva indagare su di loro, per sapere se avessero qualche contatto o collegamento con il culto dell'Altro, il nemico eterno di R'hollr, il cui nome non andava mai pronunciato. Voci sentite nella bettola dove alloggiava affermavano che La Galazza Galare, la Grazia Verde di Mereen, fosse entrata nelle simpatie della nuova Sovrana della città, dopo essersi presentata al suo cospetto durante una cena e Alysanne aveva necessità di scoprire se lei e il suo culto rappresentavano una minaccia. Del resto, se la nuova sovrana di Mereen si fosse rivelata Azor Ahai risorto, avrebbe dovuto tenerla alla larga da eventuali infedeli o seguaci delle Ombre. Il Tempio delle Grazie di Mereen, per quanto imponente con le sue cupole scintillanti, nulla poteva contro l'imponente Grande Piramide, che gettava la sua ombra sino a sfiorarne i gradini. Gradini sui quali alcune grazie azzurre si stavano prendendo cura di un moribondo. In un frusciare di vesti rosse Alysanne le superò, pronta ad addentrarsi nel tempio: difficilmente la Grazia Verde la avrebbe ricevuta, ma questo non avrebbe potuto scoraggiare né lei né la sua player: Lucia infatti amava le sfide e nulla poteva renderla più entusiasta di una missione impossibile. E la sua testardaggine era condivisa dal suo alias, pronta a tutto per raggiungere i suoi obiettivi.
    Ruth Connellas Lucia Balistreri -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
     
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    Giorno di riposo per Giulia, che ha lasciato il badge identificativo nell’automobile. È ancora in pigiama, dopo aver consumato la colazione e non ha nessuna intenzione di cambiarsi tanto presto. Vuole prendersi la giornata per sé, per rilassarsi e ricaricare le pile in vista di un’altra settimana impegnativa a lavoro. Al centro Multiverse è in corso la stessa lotta per il trono che si svolge nel videogioco. Erroneamente i giocatori pensano che gli sceneggiatori dietro alla trama del MMORPG abbiano già stabilito chi vincerà, alla fine, la lotta per il potere. Che sì, l’apporto dei players è importante e determinerà delle svolte nella trama, certo, ma non tutte. Quanto meno, non il finale. Invece no: nemmeno gli sceneggiatori sanno come andrà a finire o se questo o quel personaggio arriverà alla stagione successiva. Giocano, esattamente come chi ha acquistato un account e una capsula immersiva. È merito o colpa di ciascun sceneggiatore se il personaggio che ha in carico prosegue nella storia e acquisisce ruoli di maggiore rilevanza. Il team che c’è dietro i Tyrell si pavoneggia da diversi mesi, rimarcando quanto in fretta la famiglia sia entrata nel cuore dei giocatori e si sia conquistata una bella fetta di trama. Giulia rotea gli occhi al soffitto pensando a quelli. Tyrell, Lannister, Stark, sono tutti nello stesso calderone fatto di sporcizia. Lei, invece, lei ha la migliore. La sua Dany è la perfetta sovrana del Trono di Spade. È un personaggio a tutto tondo, Giulia ha studiato un’infinità di tomi di psicologia, ha parlato e intervistato esperti, ha sviscerato anche se stessa per implementare la sfera caratteriale di Daenerys Targaryen. E la ama, è inutile negarlo. Non ha mai scritto un personaggio come la Non Bruciata e sì, tecnicamente non l’ha inventata lei, perché Giulia Cantini è subentrata nella stesura del personaggio dopo diversa –parecchia- gavetta, ma non conta. Prima di lei, Dany era solo la moglie di Khal Drogo, ora è una delle più quotate per la vittoria finale. Scrivere Daenerys è facilissimo, renderla credibile ancora più semplice. Darle luci e ombre è naturale e Giulia non deve sforzarsi per immedesimarsi e rendere realistiche le scelte intraprese da Dany.
    Talmente affezionata a lei, che anche il suo alias non può stare lontano dalla Non Bruciata. Giulia ha scelto di non occupare un ruolo di spicco nella corte della Khaleesi, ma nell’ombra potrà comunque agire in suo favore. Al momento tutti gli sforzi di Kahlan sono concentrati sul guadagnarsi un posto sulla flotta che presto salperà alla volta di Westeros. Con questa missione ben chiara in mente Giulia si immerge nel Sonno. Impiega poco tempo a capire da quale check-point Kahlan può riprendere il gioco: si trova all’interno del Tempio delle Grazie di Mereen, dove, durante la partita precedente, Kahlan aveva risollevato la degenza di un generale dei Secondi Figli là sottoposto alle cure delle sacerdotesse a causa delle ferite subite in uno scontro con dei rivoltosi. Per fortuna la storia non è andata avanti. Giulia detesta questo aspetto del videogioco, pur consapevole che, con la moltitudine di players, bloccare la storyline perché qualcuno si scollega significherebbe non giocare mai. Sarebbe praticamente impossibile che tutti i giocatori, in ogni parte del mondo, si colleghino nello stesso istante. Anche per questa ragione le piace Kahlan: è una semplice prostituta e on game è un personaggio poco rilevante, che in pochi considerano e anche se sparisce per qualche tempo, non si perde nulla. Avanza con passo sicuro nei corridoi del tempio, lisciandosi la lunga e leggera veste verde che tanto bene accompagna i capelli rossi. Incrocia, nel senso opposto, una Sacerdotessa Rossa. Giulia lo sa: è impossibile non riconoscere quell’abbigliamento e quello sguardo. Hanno tutte occhi molto oscuri, vero? Anche Kahlan riconosce una servitrice di R’Hllor nella figura che le è passata accanto e non pecca di metagame nel rivolgersi a lei. «Posso aiutarti? Cerchi qualcuno?» È evidente che la donna rossa sia fuori luogo tra le Grazie e un uccelletto non può lasciarsi sfuggire l’occasione di approfondire la ragione dietro quella strana comparsa.
    Bryce Dallas Howard as Giulia Cantini -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.


    Edited by käneki - 24/8/2019, 21:20
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    Alysanne passa accanto alle grazie azzurre senza prestar loro troppa attenzione: non si sofferma a guardare chi è il moribondo sulle scale né Lucia si chiede se per caso è qualcuno che conosce. Suo marito magari o uno dei suoi figli. Nonostante a casa Hunt il Multiverse sia arrivato come tecnica per tenersi in contatto e sia nato dalla proposta di un "gioco di famiglia", in realtà nessuno dei componenti conosce l'identità virtuale degli altri. Hanno istituito una regola per cui si possono narrare le proprie avventure solamente in caso di decesso nel gioco e Lucia ricorda ancora quando il resto dei suoi familiari l'ha presa bonariamente in giro per il fallimento col precedente account e per la "scelta discutibile" di storyline. Ogni tanto qualcuno le chiede in quale bizzarra avventura ha scelto di infilarsi questa volta, ma lei mantiene l'assoluto riserbo: non vuole svelare i suoi segreti da giocatrice. Va particolarmente fiera di Alysanne e sebbene sia anche pronta a vederla morire se questo significasse rimanere coerente col personaggio, se ne separerebbe malvolentieri. La sua missione è radicale e poco ortodossa, ma Lucia ama approfondire la sua psiche, cercando di non lasciar fuoriuscire troppo di sé stessa nei gesti e nelle parole del suo alias. Non tanto perchè non vuole essere riconosciuta - basterebbe la sua faccia a renderla riconoscibile - quanto piuttosto perchè non vuole rischiare di uscire dal personaggio. Non ha idea se esistano delle vere e proprie sanzioi per qualcuno che gioca in maniera arraffazzonata e insensata, ma che ci siano o meno lei non desidera rovinarsi il gioco. In fondo non è forse quello il bello?
    Avanza sicura all'interno di quella struttura che non conosce minimamente, senza timore di perdersi o sbagliare strada: non ha un obiettivo preciso dunque per lei esplorare il Tempio delle Grazie non sarà una perdita di tempo. Anzi, osservandolo completamente al suo interno potrebbe capire di più qualcosa di quel culto che nel gioco è ancora poco approfondito e scoprire se lì può trovare ciò che le serve. Alysanne, del resto, è un'esperta dei culti di Asshai delle Ombre, ma delle altre religioni sapeva davvero poco: per lo più voci raccolte nel suo viaggio verso Meereen. Delle Grazie conosce solo la distinzione gerarchica, ben visibile nelle vesti che le caratterizzano, un pò come accade per i Preti e le Sacerdotesse rosse. Lancia dunque un'occhiata anche a coloro che le passano accanto, cercando di identificarli in qualche modo, sino a quando una donna di verde vestita non la interpella. In un fruscio di vesti rosse, Alysanne si volta con la compostezza tipica di una nobildonna, nonostante non lo sia mai stata. Cresciuta dai preti rossi, ella non conosce altro che la fede, ma le Ombre di Asshai hanno temprato i suoi modi e i suoi gesti, donandogli una lentezza e una compostezza che li rendono quasi magici per quanto banali. Quasi si fosse portata dietro i misteri delle Terra delle Ombre. Si concede dunque la possibilità di osservare la donna per un pò, domandandosi se si tratti effettivamente di Galazza Galare: potrebbe, ma le pare strano che nessuna Grazia o aspirante tale accompagni l'alta Sacerdotessa. Ne studia dunque l'abito, cercando di capire se la fattezza e il modello assomigliano a quelli delle altre Grazie, mentre risponde alla domanda "Cercavo la Grazia Verde." Alysanne non è il tipo da nascondersi dietro cortesie e modi affabili, sebbene ne riconosca l'utilità: quando può va sempre dritta al dunque, specialmente in occasioni come quella dove mentire o tergiversare sarebbe controproducente. Offre dunque la sua risposta con assoluta semplicità, concedendo all'altra un sorriso affabile che accentua le rughe del suo viso. "Sei forse tu?" domanda con tranquillità, per nulla timorosa di sbagliare: peggio sarebbe vederla lasciare il tempio e continuare a cercarla inutilmente in quel dedalo di corridoi, scoprendo poi di essersela lasciata sfuggire. Probabilmente le occasioni di contatto sarebbero state poche, se non rasenti lo zero ma Alysanne non aveva intenzione di arrendersi. Non era certa che quella svolta presa dal suo percorso potesse realmente portarla a raggiungere i suoi obiettivi, ma riteneva che valesse la pena fare un tentativo: non vi era figura più in vista, dopo La Non Bruciata, di Galazza Galare lì a Meereen e la Sacerdotessa voleva conoscerle entrabe.
    Ruth Connellas Lucia Balistreri -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
     
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    La Sacerdotessa Rossa le si rivolge direttamente con quella che, a Kahlan, sembra la verità. Una prostituta sa riconoscere le menzogne, perché se ne avvale per la maggior parte del suo tempo. È compito delle prostitute mentire ai propri clienti, vezzeggiarli e gonfiare il loro ego, facendo credere loro di essere i migliori, di essere speciali. È così facile, manipolare un uomo quando ha le difese così abbassate, che risulta essere un gioco da bambini. Però è un gioco pericoloso. Quante volte Kahlan è stata malmenata, picchiata, ferita e umiliata perché il suo cliente aveva gusti perversi e non proprio canonici? Eppure la prostituta ha sopportato ogni violenza con stoicismo, pensando al futuro migliore che la aspetterà. Non tutti i Secondi Figli sono come il loro comandante, il bel Daario Naharis che da qualche tempo riscalda il letto della Non Bruciata: molti sono dei bruti, maneschi, dediti alla rovina di ciò che è bello e appare delicato. Le forme morbide di Kahlan hanno sempre attratto molti sguardi colmi di desiderio e i tessuti leggeri e fruscianti tipici di Essos accentuano la sinuosità della prostituta, valorizzandola. I capelli rossi, poi, costituiscono un valore aggiunto: nel Multiverse chiome color fuoco sono menzionate un po’ in tutte le ambientazioni toccate dal videogioco. Giulia non ha idea della sua origine. Palmieri non è rosso di capelli -e comunque il suo ego non sarebbe così ridicolo da indurlo a inserire un easter egg del genere-. Insomma, che orribile caduta di stile sarebbe stata! Giulia poi non conosce le persone care al proprietario della Multiverse quindi non può supporre se si tratti di un omaggio a una persona a lui legata o meno. Forse non ci sono ragioni specifiche, forse i capelli rossi sono un dettaglio come un altro: frutto dell’apporto di uno dei dipendenti dell’azienda e basta.
    «La Grazia Verde» ripete ripensando alla vecchia decrepita che Kahlan ha intravisto nella precedente sessione di gioco. Agli occhi della prostituta Galazza ha qualcosa di sbagliato, un’aura che non la convince. Per quanto la riguarda, preferirebbe che Daenerys ci abbia il meno a che fare possibile, ma naturalmente non può permettersi di sussurrare all’orecchio della Non Bruciata le proprie opinioni personali. Non ha prove concrete che appoggino la sua impressione, quindi Kahlan, per il momento, si limita a attendere e osservare. Non avverte un vero e proprio senso di minaccia, tuttavia è convinta che la Khaleesi non debba rapportarsi con la Grazia Verde.
    «Temo di non essere la persona che cerchi» rivela cercando di nascondere l’astio nutrito verso l’anziana Grazia. «Mi sembra di averla intravista dirigersi verso una delle sale a Ovest, ma potrei sbagliarmi» continua portando una mano sotto il mento, pensierosa.
    «La cerchi per un confronto teologico? O la Donna Rossa sta affrontando una crisi mistica che la pone a dubitare del Signore della Luce?» domanda successivamente, sperando che la sincerità che la donna le aveva rivolto poc’anzi la spinga anche a soddisfare la sua curiosità.
    Sicuramente a Varys sarebbe tornato utile sapere per quale ragione una Sacerdotessa di R’hllor si sia addentrata dentro il Tempio delle Grazie di Meereen. A meno che la donna dai capelli di fuoco non fosse lì solo per pura curiosità o per affermare il proprio culto sopra quello delle Grazie. In quel caso, sarebbe stato interessante per Kahlan assistere al dialogo. La prostituta ama arricchire il proprio scarso bagaglio culturale osservando il mondo che la circonda. Non avendo avuto la possibilità di studiare, Kahlan si è dovuta arrangiare e ha dovuto trovare un altro modo per nutrire la propria mente sveglia e recettiva: osservare il prossimo le ha fatto da scuola.
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    Attende, paziente, che la donna che ha davanti le riveli se è lei la persona che sta cercando. Non le mette fretta, lasciando che soppesi le parole che lei stessa ha appena formulato. Sa quanto la Grazia Verde sia difficile da avvicinare anche per coloro che frequentano assiduamente il tempio, Alysanne dubita che concederebbe udienza così facilmente a qualcuno che non condivide la sua medesima fede. Alysanne non conosce bene i culti presenti nel continente occidentale: non ci è mai stata e avendo vissuto buona parte della sua vita ad Asshai delle Ombre, le sue conoscenze sono per la maggior parte indirette. Nella terra delle Ombre arrivano molti emrcanti a bordo delle loro navi, ma sono poche le navi che arrivano da Westeros. Ciò che Alysanne sa, lo sa perchè lo ha letto nei libri o le è stato raccontato. Le sue uniche certezze riguardano i culti presenti lì, dove vive: sa quanto possano essere radicali e convinti coloro che fanno parte di un culto come officianti o rappresentanti di un dio. Quanto tengano ai loro segreti e a non mostrarli né al popolino né a coloro che ritengono eretici. Lo ha visto con gli Stregoni delle Ombre, dunque sa che potrebbe capitarle anche con le Grazie. Forse se svestisse i panni di Sacerdotessa potrebbe intrufolarsi tra loro con più facilità, ma Alysanne non scenderebbe mai a simili azioni. Niente sotterfugi, niente menzogne: non ne ha bisogno. Accompagnata dalla forza del Signore della Luce, non ha bisogno di altro: se la Grazia Verde non vorrà parlare con lei, troverà un altro modo per avvicinarsi alla misteriosa signora del tempio che è riuscita a guadagnarsi un'udienza con Daenerys Targayren. Alysanne non sa se la Non Bruciata è realmente Azor Ahai reincarnato, non sa se la cometa che è comparsa nel cielo vuole davvero indicare l'ultima esponente della grande dinastia Targayren o se essa è presagio di qualcos'altro. Le fiamme non hanno ancora dato risposta in tal senso, dunque la Sacerdotessa Rossa ha deciso di toccare lei, con mano, la situazione per cercare la verità. I Preti Rossi sono convinti che la verità sia quella, ma non tutti. A Volantis, dove lei è nata e cresciuta, cosa pensano i Preti Rossi? Quali sono le varie versioni della verità che serpeggiano in giro, sussurrate dalle fiamme? Chi ha sbagliato, di loro, ad interpretare il messaggio di R'hollor?
    La donna che ha davanti afferma di non essere Galazza Galare e Alysanne le rivolge uno sguardo curioso, seppur non dubiti delle sue parole: l'abito verde, del resto, non è una prova sufficiente a sostenere il contrario. Altrimenti lei potrebbe benissimo essere una Grazia rossa, con quell'abito. No, Alysanne è portata a credere di aver ricevuto la verità in cambio della sua sincerità. La domanda che segue fa increspare le sue labbra in un sorriso sincero, sebbene non mostri i denti. Si potrebbe definire affilato, ma non minaccioso. Al contrario sembra divertito. E Lucia deve soffocare il suo repertorio di esclamazioni inglesi per non lasciarsene sfuggire una in un contesto come quello del Multiverse. Anche perchè all'interno del gioco non avrebbe la stessa forza di quando lo usa nel quotidiano. Quel darling che ormai per lei è diventato un'itnercalare giocoso e scherzoso, all'interno del Multiverse verrebbe probabilmente tradotto nell'equivalente della lingua del suo interlocutore, perdendo tutto il suo colore. Così la donna si morde la lingua e prosegue a calarsi nel suo personaggio. "Per quanto il dubbio contribuisca a rinforzare la fede quando viene sciolto, temo tu sia fuori strada" afferma con tranquillità, sollevando la mano per sfiroare il grande rubino rosso che porta al collo, altro simbolo distintivo delle Sacerdotesse seguaci di R'hollor. Poi la agita in aria, in un frusciare di vesti rosse: un vezzo, un gesto fine a sés tesso, quas a voler sottolineare come tutta quella conversazione stia andando a disperdersi nell'aria. "La Mereen oggi è molto diversa dalla Mereen di ieri" afferma. Parla anche in questo caso più per sentito dire che non per conoscenza diretta: non era mai stata in città prima ma le voci ad Asshai giungono, tutti conoscono le realtà della Baia degli Schiavisti, così come tutti sanno cosa è cambiato da quando la distruttrice di catene è giunta con i suoi draghi sin lì. La Mereen di Daenerys Targayren è diversa dalla Mereen degli Schiavisti "Voglio assicurarmi che le Grazie siano pronte al cambiamento e non provino ad ostacolarlo" afferma vaga, senza entrare nel dettaglio. Ovviamente Alysanne non si riferisce alla condizione degli schiavi: quel dettaglio le è marginale, non rientra nel disegno del dio rosso. O, quantomeno, lei non ha visto nelle fiamme indicazioni in tal senso, nessun messaggio pro o contro la schiavitù. E' una realtà degli uomini e Alysanne la accetta così com'è: alla fine, Azor Ahai salverà tutti, indipendentemente dal loro ruolo nella società. No, Alysanne non lo dice ma pensa chiaramente alla Non-bruciata. Sono pronte le Grazie a cedere il passo a colei che dovrebbe compiere il volere di R'hollor? O cercheranno di ostacolarla, obbligando la Sacerdotessa ad intervenire?
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    Kahlan non ha la certezza di aver ricevuto una risposta sincera, ma decide di credere alla Donna Rossa. Decide di credere che non sia una questione teologica la ragione che ha spinto la Sacerdotessa del Dio Rosso a entrare in un tempio che non le appartiene e dove viene celebrato un culto totalmente differente dal suo. La prostituta è sempre stata più una donna di fatti che di riflessioni, ha sempre avuto maggiormente interesse alla vita carnale che a quella spirituale, ha sempre prediletto il materialismo alla fede. Dal canto suo, non ha una fede vera e propria. Se le si domandasse in cosa crede, probabilmente la prostituta risponderebbe che crede nel denaro, nella vita, nel successo e nell’ambizione. Forse adesso crede in Daenerys Targaryen e la Non Bruciata rappresenta la cosa più vicina a un idolo per Kahlan. In molti reputerebbero la sua affermazione blasfema, ma Kahlan non ha mai temuto punizioni divine. Cosa può essere peggiore della vita alla quale è già stata condannata? Non ha già patito tutte le pene possibili crescendo nel modo in cui è cresciuta? È solo da quando è giunta Daenerys, solo quando Varys l’ha resa una sua informatrice che la vita della prostituta è migliorata e ha imboccato una svolta inaspettata. Altrimenti, se non fosse stato per l’ultima dei Targaryen e per la speranza che rappresenta per il continente occidentale, Kahlan sarebbe vissuta di espedienti, cercando di far fruttare i segreti che raccoglie e di non morire per mano di un amante violento.
    Nata schiava, è stata schiava da quando ha memoria e Varys l’ha salvata affidandole una missione. La vicinanza con la khaleesi l’ha convinta che la Non Bruciata sia speranza per i meno fortunati. Ciò non significa che Kahlan si affiderà a Daenerys senza lottare: è ben consapevole che la provvidenza non esiste e che bisogna lottare affinché la fortuna arrida agli sventurati. La prostituta ha tutta l’intenzione di non smettere di lottare al fine di cambiare la propria condizione quanto prima.
    La risposta evasiva data dalla Sacerdotessa Rossa spinge Kahlan a non indagare ulteriormente, per quanto le sarebbe piaciuto scoprire per quale ragione, allora, la religiosa si sia addentrata nell’edificio sacro. La prostituta, però, teme che insistere possa infastidire la religiosa e desidera sventare una tale ipotesi.
    «Temo di non conoscere la Mereen di ieri» replica stringendosi nelle spalle «Sono in città da poco: sono al seguito dei Secondi Figli» rivela sollevando il mento in un impeto di orgoglio «Ma condivido il sostegno al cambiamento.» A Kahlan sembra scontato che si stia parlando di Daenerys Targaryen: chi, oltre a lei, è più associabile al termine cambiamento? La khaleesi è il cambiamento, è una ventata potente di innovazione, di rivoluzione. La prostituta ne è ammaliata e eccitata. «E hai già incontrato il cambiamento? Le hai già parlato?» si vuole informare Khalan. Sembra che la Sacerdotessa Rossa sia una sostenitrice di Daenerys, ma la prostituta desidera averne la certezza e chissà, magari questa informazione a Varys potrebbe interessare. Sicuramente la Non Bruciata ha bisogno di quanti più sostenitori possibile: le rivoluzioni creano nemici e i detentori del potere sono sempre restii a cederlo.
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    Nonostante abbia vissuto a lungo lontano dal mondo conosciuto, nelle lontane e misteriose terre di Asshai, Alysanne si è tenuta informata sugli avvenimenti del mondo parlando con i mercanti che spesso e volentieri si spignevano sino a quel porto per commerciare. Quegli uomini, del resto, sebbene non amassero rimanere a lungo attraccati in quei territori oscuri e velenosi, anche per l'animo, erano sempre ben felici di poter commerciare. Poca rilevanza era cosa dovevano dare in cambio della merce che cercavano, se materie prime trasportate sulle navi o le loro storie. Di conseguenza sebbene non sia una donna di Mondo, la Sacerdotessa Rossa può dire di conoscerlo abbastanza bene. Forse Westeros le è più oscura con i suoi giochi di potere e le sue casate dai nomi altisonanti, ma può dire di conoscere abbastanza bene Essos. E ciò che non ha imparato con l'esperienza, le giunge come informzione attraverso il sacro fuoco di R'hollor. Di conseguenza, nel momento in cui la donna le dice di essere al seguito dei Secondi Figli, non impiega poi molto ad inserirla in quel complesso puzzle di eventi. Non può certo dare per scontato il suo ruolo - potrebbe anche averle mentito ed essere a Mereen da sempre, al seguito magari dei Figli dell'Arpia che si mischiano tra la popolazione< prima di sferrare i loro attacchi - ma se le è stata detta la verità, ora ha un'informazione in più. E non si fa problemi, la Sacerdotessa Rossa, a dire la verità: forse il suo comportamento è da incosciente ma Alysanne non avverte il pericolo. La sua fede è assoluta, la sua fede la sua forza, dunque è certa che il suo Dio la accompagnerà in quell'avventura. Ritiene che mentire o tenere la bocca chiusa non la porterà da nessuna parte. Se la donna che ha davanti è contro Daenerys Targayren, tanto meglio: magari informerà i nemici della nuova Signora di Mereen e lei avrà modo di eliminarne qualcuno, favorendone l'ascesa. Se quello sarà il suo destino, lo accetterà senza remore. Non è il tipo di persona solita tirarsi indietro o intimorirsi e di conseguenza sta affrontando quella conversazione a viso aperto. "Non ho vissuto la Mereen di ieri" replica: Alysanne è nata a Volantis, ha sguazzato nei bassifondi della città, ma anzichè dientare una schiava del piacere e di ricevere il tatuaggio identificativo sul volto, è stata venduta al Tempio Rosso. Lì, anzichè diventare una Schiava è stata cresciuta per diventare una Sacerdotessa Rossa e ora come tale attraversa il mondo "Ma l'aria che si respira è diversa. Chiunque potrebbe vederlo e percepirlo" aggiunge, mentre in un frusciare di vesti va a ravvivare la folta chioma rossa con un gesto distratto della mano. Ed è allora che il suo sguardo di accende e sembra brilalre della stessa misteriosa luce presente nelle fiamme che legge ed è in grado di interpretare, nonostante in quel momento lei non si trovi davanti a nessun fuoco. No, quella è la luce della curiosità, che la porta ad inclinare leggermente il capo verso destra, lasciando che le onde rosse dei suoi capelli ricadano morbidamente di lato, sfiorando proprio quella spalla. "Non ho ancora avuto il piacere. Ma so che la Grazia Verde ha già avuto questo onore" aggiunge. Ed ecco che il cerchio si chiude. Per questo Alysanne è lì: sebbene desideri conoscere Daenerys Targayren autonomamente, così da crearsi una sua interpretazione, una sua visione della donna, vuole sentire l'opinione di Galazza Galare, se la donna sarà disposta a dargliela. La Sacerdotessa Rossa, infatti, ritiene che dalle parole altui, specialmente di qualcuno così diverso da sé, potrà comunque ricavare uno scorcio sulla personalità dell'ultima Targaryen. Non che ritenga possa esserci qualcuno come lei, ma sa perfettamente che le parole degli altri preti Rossi sarebbero superflue e non accrescerebbero in alcun modo il suo punto di vista. Al contrario, il tempio delle Grazie potrebbe darle nuove prospettive. Come la donna che ha davanti. "E tu? Hai conosciuto il cambiamento?" Le compagnie di mercenari che bazzicano per i territori del continente orientale sono numerose e Alysanno non ricorda quali sono ancora contro la Non Bruciata poichè assldate da altre città schiaviste e quali, al contrario, hanno venduto le loro spade alla liberatrice di Mereen. La loro pacifica presenza in città potrebbe essere già un indizio, ma sa perfettamente quanto gli uomini siano inclini a cambiare bandiera, vuoi per soldi, donne o mera convenienza. La prudenza, dunque, non è mai troppa.
    Ruth Connellas Lucia Balistreri -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
     
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    -- 32 anni -- Sceneggiatrice dedicata -- alias Kahlan -- alias Prostituta --
    Nemmeno la Sacerdotessa Rossa ha vissuto il passato di Mereen, ma si dice lo stesso consapevole del cambiamento che la città ha subito dall’arrivo di Daenerys Targaryen. Le labbra di Kahlan si assottigliano mentre la prostituta si impedisce di rispondere. Senza ombra di dubbio gli abitanti della città avrebbero da dissentire sull’aria di cambiamento che può percepire un forestiero da quella sentita da un autoctono. Non che a Kahlan interessi realmente di ciò che pensano gli abitanti di Mereen: quel luogo è solo di passaggio. Una piccola parentesi geografica, un altro tassello da aggiungersi alla lunga marcia che condurrà l’ultima Targaryen sul trono dei Sette Regni. Giulia non è colpevole di metagame: la sceneggiatrice non ha l’assoluta certezza che la Khaleesi vincerà il trono di spade, ma parteggia per la sua protetta e anche il suo alias esercita lo stesso tifo. Kahlan vuole seguire Daenerys Targaryen nel suo cammino verso la vittoria e per farlo non si porrà scrupoli. È un’informatrice del Ragno Tessitore che da sempre ha tirato le fila affinché l’ultima dei draghi a tre teste riconquisti il Trono di Spade. Kahlan non sa, effettivamente, come siano i Sette Regni e non ha idea di chi siano i Baratheon. Non li conosce e essi sono solo dei nomi, per lei. Li ha immaginati, oh quello sì. Ha immaginato Robert Baratheon, il traditore, il tiranno, il dittatore. Ha immaginato Re Robert durante la ribellione, quando si è preso qualcosa che non gli spettava. Kahlan, però, è una prostituta. Donna cresciuta in un ambiente povero che ha stima di chi è in grado di capovolgere il proprio destino e con ogni probabilità in un altro contesto avrebbe stimato il Baratheon. Sfortunatamente il ribelle ha alzato la testa verso la famiglia sbagliata. Kahlan nutre profonda ammirazione per Daenerys. Donna forte in un mondo prettamente maschilista e patriarcale, non solo si è imposta alla guida del suo khalasar, ma lo ha portato alla grandezza. Quanti Khal possono vantare un risultato del genere? Quanti Khal, per quanto forti e brutali e con l’indole da comandante, possono dire altrettanto? Possono dire di aver conquistato il proprio popolo non con la paura, ma con amore e giustizia? Nel mondo da cui viene Kahlan, amore e giustizia sono parole dal significato sconosciuto. La donna vende il proprio corpo per sopravvivere, non certo perché prova una sorta di affetto nei riguardi dei suoi clienti. Per quanto riguarda la giustizia, già la sua nascita è stata un’ingiustizia. Non sarebbe dovuta venire al mondo, non in un mondo del genere e non da genitori del genere.
    Daenerys è stata capace di mostrare un sogno, poi, con il tempo, è riuscita a rendere realizzabile il sogno. Kahlan ne è conquistata.
    Sorride, la prostituta, alle ultime parole della Sacerdotessa Rossa.
    -Perché ascoltare l’opinione di una terza persona? Perché non incontrarla tu e toccare il cambiamento con la tua stessa mano?- replica con finta ingenuità. -Io sì, l’ho conosciuta. L’ho conosciuta e me ne sono innamorata, per quanto una donna come me possa utilizzare impropriamente questa parola. L’ho conosciuta e mi ha conquistata come il più potente dei conquistatori non avrebbe mai potuto conquistarmi. L’ho vista parlare con i suoi uomini e con i suoi detrattori e l’ho vista brandire la spada della giustizia senza lasciarsi corrompere dal potere. Perciò sostengo di non costruire un’opinione su di lei per interposta persona. Posso condurti dal cambiamento in questo esatto momento. Non posso garantire che ti riceverà, ma posso avvicinarti a lei più di quanto le parole di Galazza Galare faranno quest’oggi.-
    Bryce Dallas Howard as Giulia Cantini -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
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    !!! ATTENZIONE !!!

    In questo post si fa riferimento alla religione cattolica. La visione riportata è quella della pg, secondo la sua caratterizzazione, ma potrebbe urtare la sensibilità altrui. Si sconsiglia, pertanto, la lettura a chiunque sia particolarmente sensibile sull'argomento.


    -- 59 anni -- Volontaria -- Alysanne -- Sacerdotessa Rossa --
    Lucia è cresciuta in una famiglia fortemente cattolica ma sin dall'adolescenza si è allontanata da quel mondo, smettendo di fatto di credere in Dio. Non è mai riuscita realmente a credere nell'esistenza di un'impalpabile "entità superiore", creatrice di tutto e a conoscenza di tutto. Non tanto per il suo essere qualcosa di astratto ed intangibile - elemento che comunque ha contribuito a renderla scettica - quanto piuttosto perchè non è mai riuscita a comprendere come una simile entità, così potente, possa essersi semplicemente messa a guardare. La storia del libero arbitrio, non l'ha mai convinta: che senso avrebbe avere il controllo su ogni cosa e semplicemente lasciarla andare, voltandosi dall'altra parte? L'indifferenza è propria dell'uomo, potrebbe averla anche Dio, ma se esiste, come passa il suo tempo? Semplicemente ad osservare? Non lo crede possibile, non riesce a dare a quell'entità un'identità o una caratterizzazione che lo renda un individuo dal carattere complesso e non una macchietta. Persino gli avatar del Multiverse, quei personaggi che non sono mossi da nessun giocatore risultano più credibili, meglio congeniati, al punto da suscitare i dubbi nei giocatori. "Sto interagendo con una persona vera o con un algoritmo?" Quante volte le è capitato di domandarselo? Innumerevoli. Potrebbe chiederselo anche adesso, mentre sta interagendo con la donna che ha davanti. Non che Lucia ami simili digressioni, ma ogni tanto diventa inevitabile. E si rende conto, la donna, di aver scelto un personaggio dalla caratterizzazione difficile, considerato il suo forte scetticismo nel confronto di qualunque entità superiore. Lei, che crede nelle azioni degli uomini più che nelle forze divine, ecco che nel Multiverse interpreta una Sacerdotessa Rossa, una donna che si affida con tutta sé stessa a questo fantomatico Dio di cui intravede i presagi nelle fiamme. Si lascia guidare da visioni e profezie, a metà tra una strega medievale e la stessa inquisizione. Non di rado gli eretici vengono bruciati dai Preti Rossi, così come faceva la Chiesa nel Medioevo. Eppure, loro stessi praticano quella che volgarmente si potrebbe definire magia. Proprio quel contrasto è stato il fulcro della nascita di Alysanne: Lucia era attirata dalle possibilità che quel gioco di chiaroscuri, luci ed ombre, avrebbe potuto generare. Una sfida, questo è per lei il Multiverse, dunque eccola lì a giocarsi un personaggio controverso, al posto di una nobildonna comodamente seduta sul suo trono. Troppo semplice restare a gingillarsi con un prestante marito con il quale sfuggire magari alla noia di un matrimonio reale ormai giunto al capolinea; per fortuna Lucia non ha questi problemi con William né simili interessi.
    Il sorriso di Alysanne è sempre lì: non è finto, non è costruito, è autentico specchio della sua anima. Un sorriso divertito per nulla turbato. Eppure non risulta né cortese né freddo, un una cupa via di mezzo di difficile interpretazione. Non sembra voler deridere la donna o tenerla a distanza ma nemmeno concederle il calore del fuoco che rappresenta. Il sorriso di ALysanne è tutto per sé stessa, riflesso sulla sua persona e sui suoi interessi. "Non tutti hanno accesso con tanta facilità alla Grande Piramide di Mereen" replica con altrettanta ovvietà, con un tono leggero e distratto, quasi non ci fosse realmente bisogno di dare importanza a parole che non fanno altro che sottolineare l'ovvio. Daenerys Targayren può anche essere giunta in città con il suo khalasar e con i suoi mercenari, ma ciò non ha impedito ai Figli dell'Arpia di seminare il terrore per le strade, ragion per cui la si vede sempre meno girare per la città da quando vi è giunta. E avvicinarla è ancora più difficile. Quella è una realtà sotto gli occhi di tutti e ottenere il permesso di entrare in quella piramide, vista la naturale diffidenza suscitata dai vari attacchi, è qualcosa che ottengono in pochi. Alysanne sa che almeno un'altra sacerdotessa rossa ha chiesto di incontrare Daenerys, ma non ha idea se alla fine l'incontro abbia avuto luogo o meno (*). Di certo lei non tornerà al Tempio per chiederglielo proprio adesso. Anche perchè incontrare Daenerys o farsi un'opinione su di lei è solo uno degli obiettivi, ma non può certo rivelarlo alla donna che ha davanti. Non può dirle che la Grazia Verde potrebbe entrare nella lista dei soggetti da eliminare se in segreto si rielasse ostile a Daenerys Targayren. Quella donna, in fondo, potrebbe non essere nessuno così come essere un inviata dei Figli dell'Arpia. Così, mentre lei parla, Alysanne si volta per guardare l'interno del Tempio delle Grazie: ne osserva il grande salone e il via vai di coloro che lo abitano, consapevole che parte delle risposte che cerca sono lì, a portata di mano. Ma quando torna a guardarla sa già cosa risponderle anche se tutto quello sproloquio le è parso un elogio sin troppo pomposo. Dubita fortemente che Daenerys possa accendere una simile fiamma in una donna come lei, che brucia soltanto per il Signore della Luce, l'unico degno di far ardere un fuoco nel suo petto e di avere la sua più completa fiducia. La nuova Signora di Mereen dovrebbe essere Azhor Ahai reincarnato per guadagnarsi una simile deferenza da parte sua e sebbene alcune profezie sostengano proprio questo, Alysanne vuole, come dice la donna toccare con mano. Ma in ogni caso non si spenderebbe mai in un simile elogio, poichè non appartiene al suo carattere "Si può forse rifiutare una simile offerta?" le domanda arricciando le labbra in un'espressione divertita, prima di andare ad indicarle l'uscita del tempio con entrambe le braccia, in un fruscio di vesti color del fuoco. "Se tale è la tua disponibilità fammi strada dunque: non esiterò a seguirti." Potrebbe esserci un prezzo per un simile favore, Alysanne lo sa: nel mondo nessuno fa niente per niente, ma di certo non sarà lei a domandare se tanta gentilezza dovrà in qualche modo essere ripagata, poichè non si preclude alcuna possibilità. La sua avventura al Tempio delle Grazie, tuttavia, non è ancora concluso: tornerà comunque per parlare con Galazza Galare, se non quel giorno, in uno di quelli seguenti.
    Ruth Connellas Lucia Balistreri -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.


    (*) Mi pare di ricordare che, in effetti, durante le permanenza di Dany a Mereen una sacerdotessa vada a parlarci. Volevo però non darlo per scontato perchè quella sacerdotessa potrebbe essere un'altra player del Multivers. Oppure "incontrare Daenerys" potrebbe essere una mini-quest del Multiverse (?) legata al personaggio di Daenerys/ai preti rossi o cose così XD
     
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    Vero anche questo. Kahlan riconosce che la Sacerdotessa Rossa ha ragione quando sostiene che l’accesso alla Grande Piramide di Meereen non sia poi così facile per tutti. Ci sono stati dei dissapori e delle piccole rivolte nella città, dopo l’arrivo di Daenerys. Com’era logico, i detentori del potere non hanno visto di buon occhio l’insediamento della Khaleesi e hanno cercato di minare il suo ascendente sul popolino. La violenza, all’interno della città, ha subito una lieve crescita, nonostante Immacolati e Secondi Figli facciano di tutto per fermare l’avanzata dei Figli dell’Arpia, così chiamati coloro che desiderano ripristinare i vecchi padroni. Kahlan, tuttavia, non si preoccupa particolarmente dei Figli dell’Arpia: Daenerys possiede forze maggiori e, soprattutto, è amata. I Figli dell’Arpia non possono contare su un vantaggio simile e presto l’intera Mereen si ribellerà a loro. Purtroppo, attraversare questa fase di violenza è necessario.
    Giulia conosce lo sceneggiatore che ha ideato i Figli dell’Arpia. Ricorda perfettamente il giorno in cui le si è presentato davanti, distraendola dalla scrittura e spingendola a interrompere un approfondimento psicologico di Daenerys per mostrarle la sua geniale trovata. Giulia aveva inarcato un sopracciglio, scettica e aveva replicato che quella trovata non avrebbe di certo fermato Daenerys. Lo sceneggiatore non si era dichiarato altrettanto sicuro e l’aveva invitata a discuterne davanti a un caffè. Invito che Giulia aveva prontamente declinato adducendo come scusa di dover tornare subito a casa, da Marlena, per aiutarla in un progetto scolastico. La nipote, invece, non aveva alcuna necessità dell’aiuto della zia, ma questo lo sceneggiatore non poteva saperlo.
    Kahlan, comunque, non sa chi si cela dietro i Figli dell’Arpia, ma non dubita che questo individuo verrà presto trovato e giustiziato. Confida nelle capacità dell’esercito al seguito di Daenerys. Anche il Ragno Tessitore, con cui si tiene in contatto epistolare, non è sembrato particolarmente preoccupato, ma Kahlan non fa mai affidamento su ciò che Varys le dice: non la reputa, ovviamente, degna di sapere i suoi piani e con lei non si confida. Il loro rapporto è basato su un condividere le informazioni da parte di Kahlan e una promessa di sicurezza da parte del Ragno Tessitore. Alla prostituta, comunque, al momento va bene così. Non accetterebbe mai del denaro per ciò che fa perché le sembrerebbe di svendere Daenerys e non è ciò che sta facendo. Kahlan non sta vendendo i segreti della Kahleesi, ma sta tenendo informato quello che è stato il primo sostenitore del ritorno di Daenerys Targaryen nei Sette Regni. In cambio, Kahlan desidera solo continuare a sostenere la Khaleesi, anche quando salperà alla volta di Westeros e Varys le ha assicurato che troverà un posto per lei a bordo delle navi.
    Annuisce, la prostituta, confermandosi d’accordo con la Sacerdotessa Rossa. Pur vero che Daenerys non si nega al popolo, ma la presenza dei Figli dell’Arpia l’ha costretta a usare una prudenza che prima di Mereen le era sconosciuta. -Difficile, ma non impossibile- commenta pacata. -Molto bene, allora andiamo.-
    Naturalmente, Kahlan non è certa di riuscire a intercedere con la Khaleesi e a garantire alla donna un incontro seduta stante, ma può comunque provarci e anche solo strappare una promessa di incontro futuro la considererà una vittoria. La prostituta non parlerà direttamente con Daenerys, ma chiederà a un altro suo contatto di sposare la loro causa. Questa è la rete intessuta dalla prostituta nell’ultimo periodo. È una rete che intreccia i ruoli più bassi della piramide e che unisce i più umili e gli invisibili. È lo strato sociale dal quale Kahlan proviene e, sebbene ora si sia lievemente elevata, avvicinandosi ai comandanti dei Secondi Figli, non dimentica le sue origini.
    La riuscita dell’intermediazione metterà la Sacerdotessa Rossa in condizione di essere in debito con lei. Ancora non sa, Kahlan, cosa chiederà in cambio, ma è consapevole che si presenterà sicuramente l’occasione di esigere il credito maturato.
    Il primo passo, ossia entrare nella piramide, è il più facile. A guardia dell’ingresso un Immacolato e un Secondo Figlio. Quest’ultimo è un cliente di Kahlan e la donna non ha difficoltà a ottenere il permesso di passare, assieme alla Sacerdotessa Rossa. Il mercenario conosce la prostituta e sa quanto sia leale a Daenerys, non le nega il passaggio.
    La sicurezza, all’interno della Grande Piramide, è intensificata e lo si intuisce dall’aumento significativo di soldati che piantonano ogni sala e ogni corridoio. Il volto di Kahlan non è sconosciuto e la sua avanzata non viene fermata, sebbene le due donne non vengono comunque perse di vista.
    In breve, le due donne raggiungono l’ingresso della Sala delle Udienze, con i suoi soffitti immensi, le pareti viola e la lunga scalinata. Altri postulanti attendono il loro turno, in ordine, mesti e ammirati. C’è un dothraki che raccoglie le presenze e a questo punto la prostituta si rivolge alla Sacerdotessa Rossa.
    -Sfortunatamente lui non lo conosco: dovrai convincerlo tu.-
    Bryce Dallas Howard as Giulia Cantini -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.


    Hai fatto bene lol
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