multiverse rpg ◎ a song of ice and fire

Posts written by Rhydian

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    -- 32 -- linguista -- geirthe -- spearwife --
    Andrea fece una smorfia e scosse un po’ il capo una volta uscita dal proprio ufficio e si mise a osservare gli altri; erano un gruppo piuttosto numeroso, considerato che c’erano un sacco di lingue nel gioco che dovevano essere implementate o anche solo migliorate. Con una scrollata di spalle si avviò verso quello di fronte nonostante la posta chiusa, ben consapevole che tutti i dipendenti della Multiverse sapevano che durante la quest sarebbero stati disturbati più e più volte.
    Si fermò però di botto nel mezzo del corridoio perché un pensiero improvviso le era passato per la mente, un ragionamento che non le piaceva per nulla.
    Gli uffici della Multiverse erano decisamente troppi per poterli girare tutti entro la fine della giornata, anche perché molto presto sarebbe sicuramente incappata in uno degli altri partecipanti, cosa che avrebbe volentieri evitato. Se vari gruppetti avessero interagito probabilmente la situazione si sarebbe scaldata abbastanza in fretta e non si poteva sapere come l’uomo di ghiaccio avrebbe reagito in quel caso, ma Andrea avrebbe sicuramente preferito non essere nei paraggi per scoprirlo. In ogni caso, avrebbe dovuto elaborare una strategia diversa per la quest, girare a caso per il palazzo poteva risultare solo in un’enorme perdita di tempo.
    Come a reiterare il suo ragionamento, la voce di Tamaroschi interruppe i suoi pensieri per dire – a lei e agli altri – che nessuno si era neanche solo lontanamente avvicinato a trovare il chip. Andrea sorrise leggermente, guardando verso il soffitto: «Non mi aspettavo certo che sarebbe stato facile».
    Decisa a cambiare strategia, stabilì che avrebbe fatto ancora un tentativo in quel reparto prima di dirigersi verso la sua vera meta, quindi si avviò verso l’ufficio del Direttore del proprio reparto dando solo un’occhiata veloce all’interno degli uffici aperti. Una volta arrivata alla meta, bussò e aspettò di essere chiamata prima di entrare.
    «Oh, Andrea! Come mai sei già da queste parti? Non avevi il giorno libero? O hai deciso di rinunciare alla quest?»
    Andrea sorrise freddamente, avvicinandosi all’uomo che aveva davanti. «Buongiorno, Dave!» salutò. «Ti dispiace se do un’occhiata in giro? Non dovrei metterci più di dieci minuti!» spiegò, ignorando completamente la frecciatina sulla sua presenza da quelle parti.
    Sapeva che l’aveva fatto per provocarla, lo faceva spesso e con chiunque, non solo con lei, ma Andrea non c’era mai cascata in quel giochino stupido. Se c’era una cosa di cui si fregiava era il saper rimanere professionale in qualsiasi occasione. Per trattare con Dave doveva attingere a tutta la sua forza di volontà e ogni volta che usciva da un discorso con lui non poteva fare a meno di ringraziare che lavorava solo un paio di giorni alla settimana nella sede principale, passando invece il resto del tempo a Trieste. Il suo direttore, infatti, non era soltanto una persona irritante, ma anche piuttosto viscida e manipolatrice non solo con i superiori ma anche con i sottoposti, tanto che lei e i suoi colleghi lo trovavano abbastanza nauseante, ma lo dovevano per forza sopportare, non solo perché era il loro capo ma anche perché era molto preparato nel suo settore.
    «Ma prego!» le rispose sardonico, aprendo le braccia ad indicare il suo ufficio.
    Andrea sapeva bene come la pensava Dave riguardo la partecipazione alla quest dei dipendenti: per lui era inutile e una gran perdita di tempo, motivo per cui lei aveva dovuto lottare e farsi il mazzo il triplo rispetto alla norma da quando aveva dichiarato la sua intenzione di partecipare. Sapeva anche che avrebbe dovuto fare altrettanto per un bel po’ di tempo a partire dal giorno dopo, perché lui non gliel’avrebbe perdonata.
    Con un cenno del capo come ringraziamento cominciò a cercare. Decidendo di lasciare la scrivania per ultima per disturbare Dave il più tardi possibile cominciò a passare in rassegna gli scaffali della libreria, spostando i libri a uno a uno quanto bastava per osservarci sotto e in mezzo. Si spostò ai vari quadri, poi agli altri mobili dell’ufficio, prima di avvicinarsi alla libreria. Il direttore del reparto le lanciò un’occhiataccia, poi si alzò cedendole il posto. Andrea si sedette mormorando ancora le sue scuse, poi rapidamente si mise a cercare tra i vari documenti, vicino al pc e al portapenne, prima di aprire i tre cassetti della scrivania e cercare anche lì; come ultima spiaggia, poi, si mise a tastare sotto la scrivania.
    dichen lachman as andrea steiner / geirthe -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
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    -- 32 -- linguista -- geirthe -- spearwife --
    Se non fosse stato per l’emozione che faceva vibrare l’aria stessa di Verona, quella sarebbe sembrata una mattinata come tutte le altre.
    Camminando per le strade della città diretta verso la Multiverse come ogni altro giorno, Andrea non poteva fare a meno di notare che la gente chiacchierava eccitata nonostante fosse decisamente presto. Di solito, gli italiani non erano così rapidi a svegliarsi, ci voleva parecchio caffè prima che potessero somigliare anche solo vagamente a esseri umani e non a decerebrati – certo, a volte neanche litri e litri di caffè servivano allo scopo, ma Andrea non voleva essere cattiva, non di prima mattina e non in una giornata come quella.
    Prendere parte alla Caccia al Tesoro della Multiverse la rendeva più buona che il periodo natalizio. “Incredibile...” si ritrovò a ridere fra sé.
    Guardandosi attorno Andrea aveva poche difficoltà ad individuare molti dei giocatori: c’erano un sacco di stranieri che avevano organizzato un periodo di permanenza a Verona o nelle città limitrofe e ognuno di loro aveva in mano una mappa o il cellulare aperto su Google Maps. E poi molti avevano tratti asiatici, africani o dell’Europa dell’Est, quindi era altamente probabile che fossero in città proprio per l’evento.
    Quello che però Andrea si chiese attraversando le porte della sede centrare con un cenno di saluto verso la guardia era quanti altri dipendenti come lei avrebbero partecipato a quella giornata. Sperava che non fossero in tanti a partecipare, perché altrimenti avrebbe perso il grande vantaggio di giocare in casa. Certo, avrebbe dovuto aspettare l’inizio per mettersi a cercare in giro, ma conoscere l’ambiente avrebbe potuto aiutarla a rendersi conto se c’era qualcosa di diverso.
    Non era stato facile, riuscire a partecipare. Non tanto per l’iscrizione in sé - anche se il capo aveva borbottato dicendo che quello era un evento principalmente per gli esterni alla Multiverse – quanto più per completare tutte le scadenze che aveva sulla scrivania e portarsi avanti per il resto della settimana. La sera prima aveva terminato veramente tardi, tanto che aveva ringraziato che Erik fosse con i suoi e non si fosse dovuta alzare prima per prepararlo e portarlo al nido.
    Nonostante non si fosse dovuta occupare del figlio Andrea aveva comunque rischiato di non arrivare in orario: non aveva sentito la sveglia. O meglio, l’aveva sentita, l’aveva spenta e si era girata dall’altra parte ricominciando a dormire. Era stata fortunata che Erik avesse insistito con i nonni per salutarla e la sua chiamata l’avesse svegliata.
    La donna allungò il passo, ben sapendo che sarebbe riuscita ad arrivare alla Multiverse solo un quarto d’ora prima delle nove e non la mezz’ora come aveva inizialmente programmato. Avrebbe dovuto rassegnarsi a bere un caffè alla macchinetta del salone d’ingresso invece che da quella del suo reparto.
    Entrando nella hall immediatamente notò che la sala era gremita e con buona probabilità tutti i partecipanti o quasi erano arrivati. Non che un comportamento simile la stupisse: era normale arrivare molto in anticipo a eventi simili, tanto che anche lei aveva cercato di arrivare prima di quanto non avesse fatto.
    Una volta che si fu registrata si diresse immediatamente alla macchinetta, presa d’assalto dai partecipanti alla quest che come lei avevano bisogno di un buon caffè per carburare sul serio.
    Quando finalmente ebbe in mano il suo caffè Andrea decise di dedicarsi all’attività che aveva pianificato per prima dell’inizio ufficiale della quest: osservare gli altri partecipanti. C’erano molti che stavano in gruppetti, probabilmente amici che avevano deciso di partecipare assieme perché “l’unione fa la forza” e “due cervelli sono meglio di uno”. Lei non era esattamente della stessa idea, anzi credeva che i gruppetti si sarebbero soltanto messi i bastoni tra le ruote a vicenda e soprattutto avrebbero creato un sacco di casini per i dipendenti. “Come sono felice di non lavorare oggi...” non poté fare a meno di pensare.
    Alle nove spaccate nella hall arrivò Leonida Tamaroschi e Andrea dovette trattenere un gemito quando si rese conto che sarebbe stato l’uomo di ghiaccio a masterare la caccia al tesoro: quell’uomo lo conosceva di fama, l’aveva incrociato solo qualche volta nei corridoi e a un paio di riunioni, e tutte le volte non aveva potuto fare a meno di pensare che mancasse moltissimo di empatia e sensibilità.
    Forse è proprio per questo che il Capo ha scelto lui per la gestione dell’evento...” si ritrovò a riflettere, avvicinandosi per sentire meglio cosa il master stesse dicendo.
    Finita l’introduzione alla quest Andrea non perse tempo e, con passo deciso senza esitazione si diresse nel suo ufficio – suo e di altri tre del reparto – lasciando la borsa al suo posto e guardandosi in giro: magari era fortunata e avrebbe trovato qualcosa fuori posto. Scambiò qualche parola con i colleghi, ma non si mise a chiedere se sapessero dove fosse il microchip, non solo perché già l’Uomo Ghiaccio li aveva avvertiti che lui era l’unico a conoscere quell'informazione, ma anche perché voleva fare da sola. Controllò le scrivanie, i pc, sotto le pile di fogli e libri, sugli scaffali e, una volta soddisfatta di aver cercato ovunque, perfino nel cestino, si apprestò a uscire diretta al prossimo ufficio.
    dichen lachman as andrea steiner / geirthe -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
    Ce l'ho fatta! Spero vada bene! Ho però una domanda: Andrea è una dipendente, quindi la gente la conosce, soprattutto quella del suo reparto. Posso interagirci? Più che con un saluto, intendo.
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    CODICE
    [URL=https://multiverserpg.forumcommunity.net/?t=61265310]Andrea Steiner[/URL]
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    -- 32 -- linguista -- geirthe -- spearwife --
    Andrea aveva sempre cercato di essere estremamente professionale, quando la situazione lo richiedeva e questo secondo lei voleva dire che aveva sempre cercato di evitare momenti imbarazzanti, tensioni varie o situazioni durante le quali avrebbe dovuto prendere parte a un conflitto in cui in realtà non c'entrava per nulla.
    Ovviamente, nulla di tutto quello doveva far intendere che per Andrea professionalità significava passività: se c'era una cosa che sapeva, in parte grazie alla propria famiglia, in parte per merito - o a causa - delle varie esperienze che aveva passato, era che sul lavoro o in ambienti simili era necessario farsi valere e, soprattutto, farsi rispettare, perché altrimenti si diventava solo carne da macello, preda degli eventi e succubi dei colleghi. Non era una situazione a cui aspirava, quella.
    Era per quella sua idea che Andrea aveva sempre prestato la massima attenzione a come si presentava al lavoro o in università, non solo nel vestiario ma anche nell'atteggiamento e nel "bagaglio" che si portava da casa. E se non era sufficientemente presentabile cercava di evitare di relazionarsi con gli altri. Certo, non era sempre possibile visto che capitava di dover partecipare a riunioni o colloqui di vario tipo, quindi quel giorno, stanca come non lo era dalla sessione di esami del master, quando aveva visto che avrebbe potuto fare ricerche praticamente tutti il tempo con il minimo di contatto umano necessario era stata una vera e propria manna dal cielo che non aveva esitato di cogliere al volo.
    Naturalmente qualcosa doveva comunque andare storto.
    La stanchezza di quella giornata le aveva infatti causato un gran imbarazzo, facendola andare a sbattere contro una giovane donna che doveva avere solo qualche anno meno di lei. O poteva essere una sua coetanea, non era molto brava a capire l'età della gente.
    Certo era che comunque aveva fatto una figuraccia. Fece un sorriso un po' stiracchiato alla ragazza a cui era andata addosso e che si era voltata per parlare con lei, chiedendole se stesse bene. Incredibile, si stava realmente preoccupando per lei e non del fatto che le era venuta addosso? Andrea alzò un sopracciglio sempre sorridendo incertamente, prima di annuire: «Si, scusa ancora! Si vede che ho bisogno di un caffé, vero?» disse con una mezza risata autoironica, prima di tornare in silenzio distogliendo lo sguardo.
    Non sapeva se il messaggio implicito in quell'azione - "non ho molta voglia di parlare", dettato sia dall'imbarazzo che dal reale desiderio di non voler fare conversazione con un'estranea - sarebbe stato colto. Probabilmente no, ma aveva qualche speranza perché, nella sfortuna, non era andata addosso a un uomo che con avrebbe potuto attaccare bottone e provarci con lei. A volte pensava che magari indossare una finta fede o un finto anello di fidanzamento fosse la cosa più intelligente da fare...
    dichen lachman as andrea steiner / geirthe -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
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    Ciao Giulia!! Benvenuta anche da parte mia!!
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    -- 32 -- linguista -- geirthe -- spearwife --
    Andrea prese un respiro profondo cominciando a contare fino a dieci. Non era semplice, anzi tutto il contrario: la frustrazione era cresciuta parecchio da quando era arrivata in biblioteca e probabilmente non sarebbe scesa fino a che non se ne fosse andata. Come al solito, nulla di nuovo sotto il sole. O sotto le nuvole, considerando che quel giorno il sole non aveva proprio voluto far capolino.
    Non che Andrea se ne fosse davvero accorta se non en passant, visto che era da quella mattina chiusa in biblioteca alla Multiverse cercando di venire a capo di un rompicapo nella costruzione dell'Antica Lingua. Ormai era metà del pomeriggio e la donna non vedeva l'ora di poter tornare a casa, soprattutto pregustando il weekend che stava arrivando perché invece che tornare lei a Trento, i suoi genitori sarebbero scesi a Verona per far compagnia a lei ed Erik.
    Prima di potersene andare però doveva finire almeno parzialmente il compito che le era stato assegnato. Tornò quindi a concentrarsi su quello che doveva fare, lasciando da parte tutti i pensieri sul fine settimana che la aspettava. Fissò i libri ancora per un minuto prima di rendersi che no, non poteva farcela in quel momento. Era stanca morta - Erik quella notte l'aveva tenuta sveglia parecchio, avendo avuto un incubo e non volendone sapere di tornare a dormire - e cominciava ad avere anche un leggero mal di testa dovuto alla giornata di ricerche.
    Chiuse gli occhi per un attimo, prima di alzarsi in piedi e allontanarsi dal tavolo che aveva occupato. Era un tavolo da quattro, piuttosto appartato perché situato sotto una finestra nel punto più lontano dall'ingresso della biblioteca. Era lo stesso tavolo che occupava ogni volta che andava in biblioteca, per diversi motivi: la lontananza dalla porta rendeva quel posto poco trafficato, ma soprattutto essendo piccolo era raro che qualcun altro venisse a disturbarla per potersi sedere e questo le permetteva di "espandersi" ovvero occupare tutta la superficie del tavolo con computer, libri, quaderni, appunti e qualsiasi altra cosa che si trovava nella sua borsa.
    L'unica pecca? La lontananza dalla macchinetta del caffé da cui dipendeva. Erano molte le volte in cui si doveva alzare per prenderne un altro e spesso aveva desiderato che ci fosse direttamente un bar di fianco alla biblioteca a cui chiedere un caffé americano da portarsi alla postazione.
    Andrea batté lentamente le palpebre una volta arrivata alla macchinetta dove, puntualmente, doveva aspettare il suo turno in fila. Mai una volta che non ci fosse nessuno. Ancora con gli occhi chiusi, avvertì un movimento e immaginando che fosse la fila avanzare fece un passo avanti.
    Si era sbagliata: non era stata la fila a muoversi, ma molto probabilmente qualcuno vicino a lei. Così quando avanzò si ritrovò ad andare a sbattere contro una persona.
    «Scusami! Sono un po' rimbambita in questo momento, non volevo venirti addosso! Ti ho fatto male?» chiese aprendo gli occhi.
    dichen lachman as andrea steiner / geirthe -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.
    Spero vada bene! ❤ Se c'è qualcosa che non ti quadra o non ti piace, modifico senza problemi ^^


    Edited by Rhydian - 16/6/2019, 11:52
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    gif

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    DLshoot
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    Letiiiii! Sono felicissima che tu ti sia presentata *^*
    Va beh non mi presento perchè noi ci conosciamo già u.u sappi che sono curiosa di vedere che personaggio creerai u.u
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    CITAZIONE (käneki @ 5/6/2019, 22:15) 
    Purrfect!

    Ho aperto qui ^^
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    -- 32 -- linguista -- geirthe -- spearwife --
    Andrea finì di bere tutta la bottiglia, riempiendola nuovamente senza perdere ulteriore tempo. Era in ritardo sulla propria tabella di marcia, ma d'altronde c'erano cose che nella vita non si potevano decidere a priori, come il traffico per tornare a casa e i capricci dei figli. Fortunatamente Erik aveva smesso in fretta di lamentarsi ed era andato di buon grado a trovare i nonni, lasciando la mamma sola a rilassarsi e divertirsi.
    Appoggiata la bottiglia di fianco alla capsula di Multiverse, Andrea lanciò un'occhiata prima all'orologio poi fuori dalla finestra ad osservare come il sole, ancora alto, finalmente cominciasse a scaldare l'aria.
    "Non sarà lo stesso nella Foresta..." si ritrovò a pensare, riscuotendosi ed entrando nella capsula. Inserire i dati dell'account fu rapido e veloce, un procedimento ormai immagazzinato da tempo.
    Andrea chiuse gli occhi.
    Un respiro profondo e rumoroso nel silenzio della capsula. Un battito, due.
    Geirthe sbatté le palpebre e scosse la testa, guardandosi in giro per ricordare dove si trovasse - erano tre giorni che non entrava, i dettagli cominciavano a sfuggirle. Poi i due punti di riferimento che aveva trovato l'ultima volta saltarono agli occhi, facendole ricordare cosa era successo: aveva perso le tracce dell'alce che stava seguendo e non avendo alcuna voglia di tornare a mani vuote aveva finito per scollegarsi dal gioco, preoccupandosi poco di come il Multiverse sarebbe potuto andare avanti senza di lei perché il Popolo Libero stava proseguendo verso Sud a un passo piuttosto lento, quindi anche fermando tutto Geirthe non si sarebbe persa nulla di importante. Anche se, Andrea ne era consapevole, più si avvicinavano alla Barriera più le cose sarebbero cambiate, diventando decisamente più rapide.
    Alzò gli occhi verso il cielo, notando come avesse avuto ragione prima di entrare nella capsula. Il cielo si stava pian piano tingendo di arancioni, rosa e violetti mentre il sole risplendeva ancora per poco prima di calare. Nonostante nella Veglia fosse abbastanza presto per godersi il sole, nel Sonno l'inverno stava arrivando e le giornate si accorciavano di conseguenza.
    La bruta si alzò in piedi, stiracchiandosi un attimo, prima di avviarsi verso l'ultimo punto in cui aveva lasciato il resto dei Thenn e dei guerrieri in cammino verso la Barriera.
    Tenne i sensi all'erta, ma non pensava che potesse essere attaccata, visto che virtualmente non c'erano pericoli così a Sud. La Foresta poi non era per nulla silenziosa, almeno non per chi sapeva ascoltare: si sentivano le foglie spostarsi e la neve cadere dagli alberi al passaggio degli animali più piccoli e degli uccelli, mentre in lontananza i rami si spezzavano calpestati da animali più grossi. Non erano rumori forti in realtà; un po' perché il Popolo Libero aveva cacciato quasi tutti gli animali dei dintorni, un po' perché alcuni erano stati uccisi da Estranei e Non Morti, un po' perché quelli rimasti erano fuggiti anche loro da quella zona.
    Geirthe impiegò pochi minuti a ripercorrere i suoi passi e quando arrivò al punto di partenza fu altrettanto facile seguire le tracce dei guerrieri del Popolo Libero per cercare di raggiungerli. Quando finalmente vide i primi fuochi in lontananza circa un paio d'ore dopo, ne fu stupita anche se non tantissimo: aveva pensato che fossero ancora in cammino, che non si fossero ancora fermati per la notte, contrariamente a quanto i falò lasciavano capire.
    Senza preoccuparsi molto, si avvicinò; del resto le sentinelle l'avrebbero lasciata passare, visto che era evidentemente una persona viva e loro non stavano a guardia per coloro che ancora respiravano. Mentre camminava scambiò qualche cenno con coloro che conosceva appartenenti agli altri clan, ma non si fermò per chiacchierare perché sperava di riuscire a raccogliere maggiori informazioni sui piani che stavano facendo i vari capoclan e ad avere più idee sull'Antica Lingua.
    «Geirthe!»
    Il suono del suo nome la fece girare lievemente ma il suo passo non rallentò finché non vide chi la stava chiamando. Quando i suoi occhi si posarono sull'altra donna, Geirthe non poté fare a meno di fermarsi, incrociare le braccia e alzare un sopracciglio: «Cosa vuoi?»
    Darna si avvicinò con un sorrisetto strafottente in faccia, al punto tale che stava facendo venir voglia alla bruta di attaccarla se non avesse scatenato il putiferio. «Ma come, è questo il modo di salutare una vecchia amica? Sono giorni che manchi, cominciavo a temere che ti avessero preso gli Estranei. La prossima volta dovresti portare qualcuno a difenderti!»
    Si trattenne dal ruotare gli occhi: ogni volta che vedeva quella bruta, era sempre la solita cosa, sembrava un disco rotto. «Non hai ancora imparato, Darna? Io torno sempre. Ma se la prossima volta che devi andare a caccia avrai bisogno di uno scudo, non esitare a chiamarmi, eh? Anche se agli Estranei basta guardare il tuo brutto muso per scappare!»
    Tutti coloro che avevano assistito a quel brevissimo scambio di battute scoppiarono a ridere. Darna fece per scattare in avanti, ma fu bloccata rapidamente da un altro Thenn, Norgrim: «Andiamo, tutte e due. Darna, niente casini stasera. Geirthe, seguimi».
    Con l'intervento di uno dei loro comandanti, gli schiamazzi finirono in fretta: Darna e tutti gli altri tornarono a sedersi intorno al loro fuoco intenti a mangiare, mentre Geirthe seguiva il bruto in un posto più appartato.
    Andrea non aveva idea di chi fosse Norgrim, trovava che fosse un mistero: giovane, era considerato uno dei più promettenti guerrieri del clan al punto tale da guadagnarsi una posizione di tutto rispetto. Non sapeva se fosse un avatar secondario generato dal gioco oppure un altro giocatore, ma di una cosa era certa: non riusciva a fidarsi del tutto.
    «Non hai riportato nulla indietro» notò Norgrim non appena si furono fermati.
    Lei scrollò le spalle: «Un brutto incidente con un paio di Non Morti mi hanno fatto perdere le tracce dell'alce che stavo seguendo. Conto di mangiare un boccone e allontanarmi di nuovo a piazzare qualche trappola».
    «Non Morti? Spiega».
    Geirthe si mise a raccontare con minuzia di particolari quanto era successo l'ultima volta che aveva giocato, sentendosi come un soldato che fa rapporta al generale. E in un certo senso è proprio così...
    «Molto bene. Riferirò a Magnar Styr, vedremo cosa fare. Dovrebbe esserci ancora qualcosa di caldo a uno dei fuochi »disse l'uomo. «Ah, Geirthe, cerca di risolvere con Darna, non abbiamo bisogno di tensioni interne» le ordinò prima di allontanarsi.
    Lei sospirò osservandolo allontanarsi, prima di recarsi verso il fuoco che le aveva indicato. Invece di sedersi lì di fianco a godersi il pasto, però, la donna prese semplicemente il cibo e tornò ad incamminarsi verso il folto della Foresta: era appena arrivata e già le persone le davano sui nervi.
    dichen lachman as andrea steiner / geirthe -- non è tuo quindi chiedi se lo vuoi.

    Spero vada bene come inzio! E' un sacco che non starto XD Se qualcosa non dovesse andare, no problem, sistemo subito! Ah, e mi spiace per la lunghezza, mi son fatta prendere la mano XD


    Edited by Rhydian - 16/6/2019, 11:52
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    CITAZIONE (käneki @ 5/6/2019, 21:09) 
    CITAZIONE (Rhydian @ 5/6/2019, 20:41) 
    Karen, se vuoi ci sono con Andrea/Geirthe per Val! E sono alla ricerca di qualcuno per lei anche fuori dal Multiverse! ❀

    Yay volentieri!

    Allora se vuoi apro io ^^
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    Karen, se vuoi ci sono con Andrea/Geirthe per Val! E sono alla ricerca di qualcuno per lei anche fuori dal Multiverse! ❀
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    Andrea Steiner / Geirthe - Oltre la Barriera, Foresta Stregata
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    CODICE
    [URL=https://multiverserpg.forumcommunity.net/?t=61265310]Andrea Steiner[/URL] - Linguista

    [URL=https://multiverserpg.forumcommunity.net/?t=61265310]Geirthe (Andrea Steiner)[/URL] - guerriera dei Thenn
22 replies since 18/12/2011
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